giovedì 29 ottobre 2009

Il tè: alleato della dieta e della salute

È una delle bevande più antiche dell'umanità, considerato un vero e proprio “prodotto della salute”, assolutamente privo di calorie e ricco di effetti benefici per la salute: stiamo parlando del , tradizionalmente consumato come infuso o decotto, ma oggi ampiamente diffuso anche nella forma di bibita fresca.

Sconosciuto all'Occidente fino al 1600 il tè è storicamente legato al mondo orientale e, in particolare, alla tradizione cinese, in cui ricopriva il doppio ruolo di materiale cerimoniale e bevanda medicinale.
Nell’antichità l'infuso era bevuto soprattutto per le sue proprietà stimolanti alla presenza di caffeina che tuttavia, ad alte concentrazioni, può provocare effetti indesiderati, come ipertensione, tachicardia e insonnia.

I vantaggi legati al consumo di tè sono noti da tempo e assolutamente confermati dai più recenti studi scientifici, che li associano principalmente alla presenza di flavonoidi.

Secondo numerose ricerche le catechine presenti nella bevanda hanno un ruolo importante nella prevenzione di diversi disturbi e patologie quali cancro, malattie cardiache, sclerosi multipla e malattie autoimmuni.
Le proprietà dei polifenoli, in particolare nel tè verde, si evidenziano infatti nella capacità di bloccare la crescita tumorale.

Relativamente all'azione antiossidante, è stato peraltro osservato che una miscela di catechine di tè risulta molto più attiva dei singoli componenti, interagendo sinergicamente e positivamente con caroteni, caffeina e vit.C.

La frazione fenolica del tè è stata anche sfruttata in alcuni studi tecnologico-applicativi per la prevenzione dell'ossidazione di alcuni alimenti (in particolare quelli ricchi in lipidi), rivelandosi un efficace antiossidante naturale.

Sebbene i polifenoli del tè siano in grado di limitare l'assorbimento di alcuni elementi, primo fra tutti il ferro, è stato dimostrato che l'assorbimento del ferro emico non viene variato significativamente (Arlorio, 2004).

È da notare peraltro che le sostanze contenute nel tè possiedono una tossicità molto bassa, quindi è ipotizzabile il loro isolamento per utilizzo diretto come fitocomplessi, anche sotto forma di integratori alimentari, peraltro già in commercio da alcuni anni.

Come è emerso da alcune ricerche il tè svolge anche un'azione ipocolesterolemica che può contribuire alla prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Ricordiamo ancora, infine, che si tratta di una bevanda assolutamente senza calorie, dunque indicata per chi segua un regime alimentare dietetico (facendo la dovuta attenzione al tè freddo in lattina o in bottiglia, spesso zuccherato).
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale della Dott.ssa Rosalba Galletti.

lunedì 5 ottobre 2009

Dieta - Indicazioni al consumo di frutta e verdura

Per uno spuntino veloce è spesso consigliato il consumo di frutta fresca di stagione. Per quanto riguarda i quantitativi va ricordato che le Linee Guida raccomandano un consumo non superiore ai 3 frutti medi/al giorno, dove “medi” significa circa 150 g al netto degli scarti, praticamente un frutto delle dimensioni di una pallina da tennis.

Un consumo eccessivo di frutta, e ancor più di succhi di frutta, in virtù del suo grande quantitativo di sali minerali e vitamine, ha purtroppo lo svantaggio di un eccessivo introito di zuccheri (fruttosio): il risultato finale sarà un’aumentata produzione di grasso di riserva, con un associato aumento del peso corporeo. Al supermercato nel caso della frutta, così come nel caso degli ortaggi, non è presente l’etichetta nutrizionale, ma si può trovare comunque informazioni utili sulla provenienza dei prodotti, a cui è sempre bene prestare attenzione. Ricordiamo che la quantità di verdura della dieta è libera, in quanto l’apporto di grassi naturalmente presenti in essa è praticamente nullo. L’unica fonte calorica della verdura è attribuibile alla quantità di condimento utilizzato (sempre preferibile l’olio di oliva).

Attenzione invece al consumo di preparati per zuppe o minestroni: un’attenta lettura dell’etichetta nutrizionale e degli ingredienti permetterà di valutare la quantità e la tipologia di grassi utilizzati. E’ meglio consumare saltuariamente questo tipo di prodotti, è certamente più salutare un minestrone preparato con verdura di stagione e con un moderato impiego di condimento.

Per maggiori approfondimenti, vista il sito ufficiale della Dott.ssa Rosalba Galletti

Come leggere le etichette degli alimenti

Quando si acquista un alimento confezionato è importante controllare che abbia un’etichetta nutrizionale, dove si può trovare il valore calorico (kcal) che esprime l’energia che quel prodotto può fornire. La voce kjoule (kj) (un’unità di misura internazionale) stampata vicino a quella delle calorie, dà la stessa informazione. In Italia solitamente si fa riferimento alle calorie (kcal). Le calorie sono sempre riferite a 100 g di prodotto al netto, cioè di parte consumabile, per cui è necessario moltiplicare quel valore per il peso dell’alimento che noi mangiamo, per avere il reale valore calorico.

Per controllare il contenuto degli ingredienti presenti nei prodotti come proteine, grassi zuccheri,..(sempre riportati obbligatoriamente) occorre sapere che l’elenco degli stessi è in ordine decrescente per peso. Il primo è quello presente in maggior quantità, il secondo in quantità minore e così via. Danno in genere maggiori garanzie quei prodotti che forniscono informazioni utili per la salute, quali ad esempio la quantità di zuccheri, proteine, grassi (ancor meglio se segnalata anche la quantità di grassi saturi e di colesterolo), fibra alimentare e sodio o facilitano le scelte anche quantitative del consumatore, ad esempio fornendo i valori nutrizionali per singole porzioni (es. per ogni merendina) o per singolo componente (ogni biscotto, ogni fetta di...).

Nel caso del sodio segnalando le equivalenti quantità di sale, informazione utile per chi deve tenere sotto controllo l’apporto di sodio nella propria alimentazione. Si dovrebbe limitare il consumo di snack confezionati, meglio dare preferenza a quelli con il minor apporto calorico (kcal) per porzione. Lo snack o una merendina non deve fornire troppe calorie (circa il 5% delle kcal totali/die): una porzione per adulto non dovrebbe superare le 150-200 calorie, soprattutto in presenza di uno stile di vita sedentario. Solo nel caso di chi pratica molta attività fisica, di intensità elevata, è possibile permettersi uno spuntino più sostanzioso.

E' importante porre attenzione al contenuto di grassi: tra due snack, scegliere quello con il minor contenuto di grassi per porzione. Se il contenuto di grassi supera i 9 g per porzione è opportuno non consumarne più di uno al giorno, prestando anche attenzione all’apporto di grassi anche degli altri alimenti consumati (es. formaggi, insaccati) ed alla quantità di condimento utilizzati nell’arco della giornata. Se viene specificata la tipologia di grassi contenuti e compaiono voci quali: burro, panna, strutto, grassi vegetali o idrogenati, è bene sapere che si tratta di grassi di tipo saturo, anche se di origine vegetale (come nel caso dell’olio di cocco e di palma e della margarina), il cui consumo, se eccessivo, è responsabile dell’aumento del colesterolo e della conseguente riduzione dell’elasticità dei vasi sanguigni. I grassi saturi consumati nell’arco della giornata, per un soggetto adulto, non dovrebbero mai superare i 20 gr circa.

Per maggiori approfondimenti, visita il sito ufficiale della Dott.ssa Rosalba Galletti